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Mary Silver Loup

E-mail: mary.silver.loup@gmail.com

Calcio, calcio, calcio, calcio, calcio...

14/02/2014 18:47

Ho sentito questo detto inglese, per radio, e mi è rimasto impresso: "il rugby è uno sport per animali giocato da gentiluomini, il calcio è uno sport per gentiluomini giocato da animali, il football americano è uno sport per animali giocato da animali!"

Beh, non entro nel merito... mi sembrava solo una intro carina... per parlare dei fantini. Voglio parlare dei fantini, sportivi professionisti che più di altre categorie "colleghe" fanno una vitaccia. Gente che per tutta la vita, più di altri, combatte ogni santo giorno. Gente che galoppa grondando di sudore d'estate come con il gelo in inverno. Gente che sa cosa sia la fame, che deve stare nel peso, con sacrifici notevoli... anche a costo di stare 24 ore senza ingoiare niente, neanche acqua. I fantini sono atleti, non meno dei loro cavalli, perché solo così possono stare su quelle creature maestose e nevrili conosciute con il nome di "purosangue inglese" (che in realtà hanno molto sangue arabo). Rischiano l'osso del collo. E' così. Fare il fantino è un lavoro. E fare veramente il fantino, per lavoro, è un'arte. Bisogna saper interpretare il cavallo, che non è una moto: è un essere con caratteristiche, peculiarità, problematiche, punti critici e altri di forza... unici. Non ce n'è uno uguale a un altro. E ognuno ha piccole sfumature diverse da un giorno all'altro, che è fondamentale cogliere, per rispettarli, per non causare danni, per prevenire guai, per farne dei vincenti. 

Fare il fantino è un lavoro, nè più ne meno dignitoso che lavorare in miniera o fare il cameriere o il bancario. Certo. Ed è certamente un lavoro più divertente ed entusismante di altri. Ma è un lavoro molto molto difficile e pericoloso. E non parlo solo di quei 10 bravi fantini che montano ogni giorno nei poveri ippodromi italiani dimenticati e sfruttati fino alle fondamenta (un giorno parlerò anche di questo), i quali perlomeno immagino abbiano portafogli decenti (anche se lo Stato è in arretrato con i loro pagamenti di circa un anno e mezzo - scandaloso - anche di questo parlerò un giorno), parlo di tutti quei ragazzi, e uomini, con le ginocchia consumate e la schiena malandata, che ogni santa mattina si svegliano all'alba per allenare i cavalli, che poi in corsa saranno montati da altri. 

Fare il fantino è un mestiere. Ma è anche uno sport. L'ippica, in tempi migliori, definita "lo sport dei re". Trovo inaccettabile che, per esempio (e qui ritorno all'introduzione) un calciatore venga riverito come un eroe e che gente tipo Lanfranco Dettori (il fantino più famoso al mondo, il quale è italiano) sia del tutto sconosciuto ai più. Tutto qui. Per i fantini italiani (molti dei quali logicamente emigrati all'estero, dove sono considerati come meritano) in Italia c'è poca fama, e pochi soldi. Più fame che fama. Un lavoro duro, quello del fantino, in una nazione che tratta l'ippica con menefreghismo e ignoranza. Un'ippica che qui da noi rischia di sparire nonostante tanta fatica quotidiana e tanto amore, passione, e storia.

Ma passerà, come tutto. Passerà, finirà... tornerà il tempo dei fantini, delle corse, dei cavalli.

Svegliatemi quando questo nostro tempo finisce, svegliatemi al prossimo tempo.

 Wake Me Up When Septe mber Ends (live ) - Green Day

 

 


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